Le pensioni sono un tema caldo per gli italiani e ci si comincia a pensare seriamente dopo i cinquant’anni. Riforme, controriforme e piccole interventi di manutenzione hanno creato negli anni una forte confusione e scoramento in coloro che si apprestano a terminare la vita lavorativa per entrare nell’età pensionistica.
L’ultima novità riguarda la legge di Bilancio per il 2022 che prevede un piccolo pacchetto previdenza. Infatti, ha mandato in pensione “quota 100” sostituendola, solo per l’anno 2022, con “quota 102”, che consente di accedere alla pensione anticipata a 64 anni di età con 38 di contributi.
La pensione di anzianità, invece, resta invariata e rimane stabile fino al 2026, dove sono previste degli adeguamenti automatici alle sperane di vita. Confermati, quindi, i 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne per accedere alla pensione anticipata (ex pensione di anzianità).
Ma sin da giovani bisogna cominciare a pensare al proprio futuro. Lo Stato ha previsto un secondo pilatro del sistema pensionistico il cui scopo è quello di integrare la previdenza di base obbligatoria. La previdenza complementare, disciplinata dal D.lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, ha come obiettivo quello di concorrere ad assicurare al lavoratore, per il futuro, un livello adeguato di tutela pensionistica, insieme alle prestazioni garantite dal sistema pubblico di base.
Sono previste, una serie di agevolazioni fiscali, riconosciute anche favore dei familiari fiscalmente a carico, che rappresentano una ulteriore opportunità di risparmio.
Chi può aderire ai fondi pensione?
Possono aprire un fondo pensione:
- i lavoratori dipendenti, privati e pubblici;
- i soci lavoratori e i lavoratori dipendenti di società cooperative di produzione e lavoro;
- i lavoratori autonomi e i liberi professionisti;
- persone che svolgono lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari;
- lavoratori con un’altra tipologia di contratto (ad es. un lavoratore a progetto o occasionale).
Aprire e versare nel proprio fondo pensione permette di risparmiare le tasse. Come? Il versamento nella previdenza complementare è deducibile fiscalmente fino a ben 5.167,57 euro l’anno. Dedurre al reddito i contributi per la pensione integrativa significa, di fatto, risparmiare sulle imposte IRPEF ogni anno.
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